Situato nel medio corso del più grande fiume della Toscana, ad oltre settanta chilometri dal mare, fin dal 1600 Limite sull’Arno è stato uno centro strategico per la cantieristica navale.

“Percorrendo la riva destra dell’Arno di circa 4 chilometri da Montelupo e 3 da Empoli trovasi il piccolo industrioso paese di Limite che conta oggi 1200 abitanti. Situato in posizione geografica infelicissima sebbene di poco distante dalle stazioni ferroviarie il paese di Limite rimase per un tempo senza comunicazioni e quindi ha languito per anni ed anni nella miseria. Mancava dunque a Limite una industria locale che desse vita al paese e fosse per esso fonte di guadagno per la classe operaia che viveva negli stenti. Fin dal 1600 esisteva in Limite una Famiglia Picchiotti il di cui Capo per nome Filippo erasi dato a raddobbare le Barche dell’Arnounica via di commercio per il paese di Limite. In pochi anni Filippo divenne un discreto artista e ciò lo fa supporre la quantità delle barche che ogni anno restaurava”.

Così, alla fine del 1800, l’ingegnere Giulio Picchiotti presentava il paese in una sua memoria conservata nell’archivio del museo. Oggi il Comune di Capraia e Limite, in cui Limite sull’Arno si trova, è un paese che condivide l’economia artigiana e dei servizi con gli altri Comuni del Circondario dell’Empolese Valdelsa, ma rimane un paese di costruttori navali e legato all’Arno dalla gloriosa attività sportiva della Società Canottieri Limite, nata proprio tra gli operai dei cantieri.

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